Oh Primo Maggio, dolce e pia illusione…

Oh Primo Maggio, dolce e pia illusione
che a tutti pareggia i diritti e il potere,
che in piazza spigne l’operaio e il padrone
e riunir li fa sotto rosse bandiere.

Ma dove sei tu, o comunista visione?
Dove la lotta di classe e il popolo in armi?
Ora la festa è solo un’altra occasione
per bere e ballare tra amici e gendarmi.

E allora in alto i calici al proletariato,
che oggi si riposa, domani al lavoro tornerà,
e al sindacato che con saggio apparato
ha ottenuto il ponte e l’ennesima festività.

Oh Primo Maggio, il più bel tra i sogni,
ma dopo il dì di festa ci abbandona ai nostri bisogni!

Commento

Attento alle ricorrenze, che diventano un pretesto per affrontare temi di scottante attualità, Menotti Lupo dedica un sonetto alla Festa dei Lavoratori, invertendo l’ordinaria prospettiva. Lo fa con un componimento dagli echi foscoliani che mette in evidenza l’impegno sociale dell’autore. Questa volta, le riflessioni menottiane sono di carattere generale e si spingono ben oltre il luogo natio. Menotti sottolinea come la ricorrenza, che agli albori era carica di significati politici, oggi si sia trasformata in una festa come le altre, che mestamente scandisce il calendario lavorativo delle persone. La Festa dei Lavoratori, svuotata ormai dei suoi riferimenti valoriali, non riesce più a incidere sulla coscienza di classe né ad aggredire criticamente un sistema produttivo profondamente e palesemente alienante e disumano.
Struttura: Sonetto con rima ABAB; ACAC; DEDE; FF.

Parafrasi

Oh Primo Maggio, dolce e pia illusione,
che a tutti riconosce gli stessi diritti e lo stesso potere,
che spinge a scendere in piazza operai e imprenditori,
facendoli riunire sotto le bandiere rosse.

Ma dove sono andati a finire i valori del Comunismo?
Che fine hanno fatto la lotta di classe e il popolo che protesta?
Ora la festa è solo l’ennesima occasione
per divertirsi tra amici e forze dell’ordine.

E allora brindiamo al proletariato,
che oggi riposa, ma domani tornerà al lavoro,
e al sindacato che grazie alle sue sapienti guide
ha ottenuto il ponte e l’ennesima festività.

Oh Primo Maggio, il sogno più bello,
ma dopo il giorno di festa ci abbandona a noi stessi e ai nostri bisogni!

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