Godi, Cesarano, che sei sì grande
Che per mare e per terra batti l’ali
Fra palle di fuoco e cadute di serrande.
Balestre, archibugi e alabarde spaziali
Sovente usate sono fra li nobili signori
Per risolver picciol baruffe dozzinali.
Se li giovini annoiansi fora li dimori
Facilemente dispongono di stramonio
facendo quattro passi coi lor motori
Non in periferia, ma sotto lo santo patronio!
Infra le urbiche mura ogn’ora li birrovieri
presidiano le vie come posidonia nello Jonio
e di multar senza sosta sono fieri
pericolosi guidator sanza cintura,
giovinastri di locanda con in man bicchieri.
Lo Podestà e li homini de la questura
di certo investigano sanza sosta,
notte e die, all’addiaccio e sotto calura.
Lo comune cittadino, però, andando in Posta
legger vorria che qualche, a tutti noto, gaglioffo
condotto prima o poi sia alle segrete con gogna tosta!
Parafrasi
Godi, Casarano, che sei tanto grande /
Che per mare e per terra superi tutti /
Fra bombe carta e serrande dilaniate. /
Balestre, fucili e pugnali spaziali /
Sono usati dai nobili signori /
Per risolvere piccole questioni di poco conto. /
Se gli adolescenti a casa si annoiano /
Possono procurarsi facilmente droghe /
Con piccoli spostamenti sui loro motorini /
Non nelle periferie cittadine, ma nella piazza del Santo patrono. /
In città, a tutte le ore le forze dell’ordine /
Presidiano ogni strada come la pianta di posidonia fa nel mar Jonio /
E sono fieri di multare senza sosta /
Pericolosi automobilisti senza cintura di sicurezza, /
Giovani dei pub in giro con bicchieri in mano. /
Il sindaco e i poliziotti /
di certo investigano senza sosta, /
giorno e notte, al freddo e al caldo. /
Il comune cittadino, però, andando in Posta /
Vorrebbe leggere che qualche delinquente noto a tutti /
Fosse assicurato prima o poi alla giustizia. /
Commento
Al Menotti, attento e acuto osservatore, di certo non saranno sfuggite le locali vicende che da mesi, ormai, accadono a Casarano. In particolare, la sua attenzione è stata attirata dai numerosi e cadenzati atti intimidatori avvicendatisi negli ultimi tempi, tanto da farsi ispirare, per l’uscita settembrina, dalle fiamme sparse che Dante vede nel canto XXVI dell’Inferno.
Non c’è, di contro, nessun Ulisse a Casarano.
E allora, pur mantenendo piena e salda fiducia nelle forze dell’ordine, punzecchia queste, al pari del sindaco – massima autorità di ordine pubblico in città, a mantenere alta l’attenzione verso chi ricopre cariche più alte.
Il nostro Menotti, vestendo le veci del cittadino comune, si augura che di tanto in tanto, le indagini possano portare anche a qualche arresto, non fosse altro per continuare ad alimentare la fiducia nella giustizia terrena a noi mortali cittadini.